Che la relazione sia familiare o sociale il conflitto è inevitabile. Questo a ragione delle prerogative di diversità e dissomiglianza tra i soggetti. Infatti ciascuno può differenziarsi come "se stesso" a partire da singolarità e tratti assolutamente irripetibili.
L'identico all'altro non può esistere o saremmo nel patologico.
Affinché la relazione possa giovare delle discordanze, senza cadere in una conflittualità stagnante, aggressiva e prevaricatrice, è necessario non nuocere all'altro. Prima e unica regola fondamentale, questa!
La dedizione e la cura delle relazioni possono accordare la varietà delle istanze familiari.
Ecco 7 consigli applicabili nel quotidiano:
Rispettare reciprocamente idee, comportamenti, motivazioni e progetti. Il fatto che differiscano dai nostri è un'apertura a infinite possibilità
Ascolto reciproco non giudicante e sottratto dalla fretta di dover rispondere o controbattere. I buoni pensieri hanno bisogno di tempo. Si ascolta per capire.
Mollare le proprie rigidità. Questo evita lo scontro testardo del "muro contro muro".
Delimitare il campo del problema alla situazione attuale: "Cosa posso fare con quello che ho?". Non perdersi in questioni passate, esse possono solo aumentare la tensione del momento.
Imparare a domandare senza aspettare sempre di essere capiti a priori. L'altro non è un indovino e se non si accorge dei malumori o delle necessità di un membro della famiglia può essere comunque in buona fede
Imparare a sentirsi implicati nei litigi: ciascuna delle parti ne è responsabile. Dire "E' colpa tua!" non sempre paga, anzi.
Non infierire nelle debolezze altrui: sovrastare non serve, semmai COLLABORARE
Infine
Pensare alla famiglia come una vera e propria impresa dove il capitale personale viene impegnato per un guadagno e una crescita comune!
Provare può rendere possibile ogni piccolo cambiamento e può aprire lo sguardo su nuovi scenari.
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